
Quando si parla di portafoglio finanziario non si fa riferimento a un oggetto concreto e tangibile, ma all’insieme di asset, anche molto diversi fra loro, acquistati da un investitore e gestiti direttamente da questo o da un professionista del settore.
La composizione del portafoglio gioca un ruolo fondamentale nelle scelte di investimento e consente, se gestita in modo adeguato, di adeguare i rischi degli investimenti al profilo di investimento del singolo investitore.
Gli aspiranti investitori privi di competenze e, più in generale, tutti i non professionisti senza adeguati studi alle spalle, dovrebbero evitare, per quanto possibile, di creare da sé il proprio portafoglio di investimento, in quanto scelte errate potrebbero causare non pochi problemi dal punto di vista finanziario.
In questi casi è infatti consigliato rivolgersi a un consulente finanziario affidabile per un percorso di investimento su misura, tarato sui propri obiettivi, sulla situazione finanziaria individuale e sulla capacità emotiva di affrontare rischi e perdite.
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Portafoglio di investimento: quali elementi entrano in gioco
La costruzione di un portafoglio di investimento, realizzata a partire dall’analisi dei dati, delle situazioni macro e microeconomiche, e dallo studio dei grafici, tiene conto di due elementi in particolare: le asset class e le singole aziende emittenti.
La composizione tiene conto non solo e non tanto del numero effettivo di asset inclusi all’interno del portafoglio, quanto piuttosto del peso di ognuno di essi, il quale è calcolato a partire dal loro valore di mercato.
Maggiore è il valore del singolo asset, superiore sarà il suo peso all’interno del portafoglio e i suoi effetti, positivi o negativi, sullo stesso.
Portafoglio diversificato: che cosa vuol dire
Molto spesso si sente parlare di diversificazione del portafoglio, ma non tutti sanno che cosa significhi e quale sia la sua utilità.
Diversificare significa essenzialmentenon investire tutto il budget che si ha a disposizione in un unico asset, emittente, mercato o strumento, ma suddividerlo tra titoli anche molto diversi fra loro, assegnando a ognuno pesi diversi.
Questa particolare strategia di composizione del portafoglio dovrebbe aiutare a ridurre i rischi degli investimenti, portando a una distribuzione del capitale tra asset più o meno volatili, nonché più o meno rischiosi.
Naturalmente, per funzionare, la diversificazione deve essere studiata a tavolino da un professionista, il quale, partendo dall’analisi tecnica o fondamentale, oppure da entrambe, potrà stabilire un giusto equilibrio tra investimenti da lui ritenuti più rischiosi, ma anche più redditizi, e altri meno rischiosi, ma allo stesso tempo meno redditizi.
Oltre al fattore rischio, la diversificazione prende in considerazione anche quello temporale, includendo, se necessario, investimenti a breve, medio e lungo termine.
Il costo della diversificazione
Diversificare adeguatamente il proprio portafoglio, seguendo i consigli del consulente finanziario, può richiedere l’investimento di capitali anche molto elevati. Questo dipende dal fatto che un portafoglio ben diversificato dovrebbe contenere un elevato numero di titoli.
Questo aspetto potrebbe rendere la buona diversificazione inaccessibile a chi desidera investire somme di denaro ridotte; tuttavia, alcuni strumenti di investimento offrono a questi soggetti soluzioni adeguate alla loro situazione finanziaria. Fondi Comuni, ETF, ma anche Fondi Pensione e assicurazioni permettono di avere a disposizione quote di panieri di titoli diversificati a prezzi accessibili.