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Il mondo del lavoro è cambiato in maniera molto radicale negli ultimi anni, ponendo di fronte agli esercenti una serie innumerevole di sfide inedite, in un panorama straordinariamente mutevole. I vari mercati, a prescindere dal settore che si va ad analizzare, infatti, cambiano in maniera costante, adattandosi a tendenze di matrice differente che, molto spesso, comportano investimenti anche esosi che le company devono compiere per rimanere al passo coi tempi.

Tutto questo si traduce, chiaramente, in un dispendio economico, di energie, tempo e risorse di vario genere che le aziende compiono allo scopo di immettersi in questa corsa all’ultimo trend che, purtroppo, non sempre dà i suoi frutti. Al di là delle proporzioni dell’impresa, infatti, arriva sempre il momento in cui bisogna far quadrare i conti e, per un motivo o per l’altro, non sempre si chiude in attivo.

I business di vario genere attraversano sempre periodi altalenanti, fatta eccezione dei colossi che, in gergo, vengono definiti troppo grossi per cadere o, quantomeno, i cui dati negativi, non segnalano perdite veramente compromettenti. Purtroppo, non è sempre possibile fare lo stesso discorso per le piccole e medie imprese, per le quali un periodo in perdita può rappresentare un vero e proprio incubo.

Nelle prossime righe andremo a scoprire alcune dritte utili, innanzitutto, a capire se la propria company è in perdita e, in secondo luogo, vedremo dei metodi utili per poter far fronte a questa emergenza nel migliore dei modi o, quantomeno, limitando i danni.

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Riconoscere di essere in perdita: ecco come

Nel corso del proprio percorso aziendale, sono molte le qualità su cui si punta. In linea generale, però, la skill principale di un imprenditore quando si mostra all’esterno è il carisma, con cui è anche in grado di dare una marcia in più ed una maggiore energia al proprio team. Questo, unito alla voglia di investire in nuove frontiere di mercato può rappresentare un punto di svolta per la company, attraverso una serie di scelte consapevoli e ben riuscite, o una vera e propria condanna, quando non si studia ogni possibile scenario prima di assumere una qualsiasi scelta.

Per capire se si è in perdita, dunque, a seguito di una scelta sbagliata, di un periodo di spese straordinarie di vario genere, dopo aver investito troppo in un determinato prodotto lanciato sul mercato o per aver dato troppa fiducia a clienti rivelatisi cattivi pagatori, dunque, è importante rendersi conto del livello di redditività dell’azienda, identificando il break even point, ossia il punto di pareggio. Questo valore indica la quantità minima di produzione utile a sostenere tutti i costi dell’azienda. Sotto il break even point si va in perdita. Il calcolo tiene conto di costi variabili, di struttura e di produzione.

Come rientrare dalle perdite: alcuni consigli

Una volta compreso di aver superato il break even point in negativo, occorre subito correre ai ripari ed intervenire in modo da risanare le perdite il più possibile e tentare almeno di chiudere in pari. Ovviamente si tratta di un’impresa difficile, a prescindere dalle proporzioni dell’azienda. Una delle cose che si possono fare è tenere sotto controllo i costi aziendali e, se necessario, interrompere la produzione di determinati oggetti o sottoporre prodotti a rebranding per poter sfruttare strategie promozionali migliori. L’importante è tagliare i costi quando si è sforato a causa delle spese. Se invece ci si trova in queste condizioni a causa di cattivi pagatori, allora si può avviare una procedura di recupero crediti per le aziende, messa in atto da realtà di settore che si occupano di risanare le casse delle imprese quando queste ultime sono state lese da clienti non paganti.